Atlas Gravedona

Foto di Donatella Simonetti e Filippo Simonetti

Gravedona, centro già importante politicamente e amministrativamente in epoca romana, tra il sec. XV e il XVII vede consolidarsi il proprio ruolo di capoluogo dell’alto lago di Como al centro dell’ ampio territorio delle Tre Pievi. Lungo il tracciato storico della via Regina, via di comunicazione tra Milano e i passi alpini verso il centro Europa, Gravedona si sviluppa parallelamente alla costa del lago, tra un promontorio roccioso fortificato dove alla fine del sec. XVI viene costruita la grande mole del Palazzo Gallio, e la piana alluvionale del Liro sito di due importanti testimonianze del romanico comasco: Santa Maria del Tiglio e San Vincenzo. Compreso tra questi due punti di riferimento storico-geografico ancor oggi riconoscibili, il tessuto urbano fino al sec. XVIII cresce in modo compatto lungo la strada principale e la trama di strette vie che portano al lago e ai suoi approdi, mentre solo nel sec. XIX si apre verso il lago ridisegnando il proprio fronte attraverso la costruzione di percorsi e piazze che vanno a sostituire le vecchie aree portuali e gli approdi.

Architetture di interesse
Chiesa di Santa Maria del Tiglio, sec. XII edificazione su rovine di battistero paleocristiano; 1952-53 restauro; affreschi trecenteschi e quattrocenteschi; crocifisso ligneo del XII secolo.
Parrocchiale di S. Vincenzo, sorta forse su un sito romano dedicato al culto; costruzione: sec. XI; ristrutturazione con importanti modifiche tipologiche: sec. XVII, portico sec. XVIII.
Palazzo Gallio (ora sede della Comunità Montana Alto Lario Occidentale), villa del Cardinale Tolomeo Gallio, feudatario delle Tre Pievi, 1583-87 costruita su progetto attribuito a Giovanni Antonio Piotti da Vacallo.

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